CARCERI
Carceri italiane: il problema del sovraffollamento
Il sovraffollamento è uno dei più evidenti. Secondo il dato più aggiornato (al 16 dicembre) nelle carceri italiane sono detenute 62.153 persone, molte di più di quelle che potrebbero ospitare: la capienza regolamentare è di 51.320 posti, ma di questi 4.462 non sono realmente occupabili per manutenzioni in corso o inagibilità delle celle. Significa insomma che i posti realmente disponibili sono circa 47mila, oltre 15mila in meno rispetto alle persone detenute, per un tasso di affollamento del 132,6 per cento.
Carceri italiane: la carenza di personale
Oltretutto, ad una situazione del genere si aggiunge un altro grave problema: la carenza di personale di polizia e degli altri ruoli dell'amministrazione penitenziaria.
La Polizia Penitenziaria, nel 2016, ha subìto un taglio lineare del proprio organico da 45000 a 41000 unità.Ciò nondimeno, il personale di polizia attualmente in servizio è inferiore di cinquemila uomini anche rispetto al nuovo organico previsto (36000 su 41000).
Negli istituti c'è in media un educatore ogni 80 detenuti ed un agente di polizia penitenziaria ogni 1,8 detenuti. Ma in alcune realtà si arriva a 3,8 detenuti per ogni agente (Reggio Calabria) o a 206 detenuti per ogni educatore (Taranto).
Indubbiamente, una situazione del genere non aiuta a mantenere tranquilla la situazione delle carceri in Italia.
Il contesto stressogeno che già contraddistingue la condizione carceraria, viene amplificato dalla condizione di sovraffollamento esistente in quasi tutte le prigioni in Italia
Carceri in Italia: i suicidi
Il 2024 è stato l'anno in cui si sono uccise più persone nelle carceri italiane da quando vengono raccolti dati di questo genere: finora sono state 91 (erano state 68 nel 2023 e 84 nel 2022; dieci anni fa furono 43, meno della metà). In generale il 2024 è stato l'anno in cui sono morte più persone in carcere in Italia, 246. Quella dei suicidi è la questione legata alle carceri di cui si è più parlato nell'ultimo anno e per questo il rapporto di Antigone è stato intitolato "Nodo alla gola": secondo l'associazione l'entità del dato è influenzata da molti dei problemi denunciati nel rapporto.